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Esami del sangue: un potente strumento di prevenzione

da | Ago 29, 2024 | In Evidenza, Wellness | 0 commenti

Ben tornato/a su Longevità in Salute!

Nei precedenti articoli ti ho parlato dei tre fattori più importanti quando si parla di salute e prevenzione: attività fisica, alimentazione e sonno.

Ti ho dato dei consigli pratici e basati sulla scienza per permetterti di migliorare in ognuna di queste tre aree, con l’obiettivo di goderti una vita LUNGA ma soprattutto SANA.

Ovviamente ci sono ancora più di mille cose da dire riguardo a questi argomenti, ma intanto puoi già iniziare ad applicare qualche consiglio.

Ti conviene, all’inizio, partire da una cosa sola, prendi ad esempio l’attività fisica, creati un programma di allenamento che si incastri bene con il tuo stile di vita, ed una volta ottimizzato puoi cominciare a curare anche l’alimentazione.

Non provare a fare tutto e subito, prenditi il tempo necessario, perfeziona una delle tre aree del benessere e quando la tua routine è consolidata, passa all’area successiva.

Fatta questa importante premessa, cominciamo a parlare dell’argomento di oggi.

È sempre importante all’inizio di ogni percorso avere un punto di partenza, una fotografia del tuo stato di salute iniziale, in modo da poter tenere d’occhio i progressi nel tempo e sapere se stai percorrendo una strada giusta per te, o se è meglio cambiare qualche abitudine.

Uno dei modi migliori e più pratici per avere questa fotografia iniziale consiste nello svolgere i famosi ESAMI DEL SANGUE, quelli che tutti i medici consigliano di svolgere annualmente, ma che nessuno poi fa realmente.

Con questo articolo spero di riuscire a darti la motivazione per svolgere almeno una volta all’anno questi controlli; infatti gli esami del sangue sono un potentissimo strumento di prevenzione, ti permettono di “scovare” una eventuale patologia prima che essa si manifesti, ovvero quando è molto più reversibile e può essere curata tramite qualche semplice nuova abitudine, evitando così la medicalizzazione.

Cosa guardare quando fai gli esami del sangue?

Esistono 5 PARAMETRI che è bene considerare quando vai a fare gli esami del sangue, non sono tutti, ma questi cinque da soli sono una validissima fotografia del tuo stato di salute presente.

1) Pressione sanguigna: in realtà questa viene misurata dal medico di base tramite uno sfigmomanometro, cogli l’occasione quindi per farti prescrivere anche gli esame del sangue.

Valori normali si attestano tra i 100 ed i 120 mmHg per la massima, e tra i 75 e gli 80 mmHg per la minima, gli studi mostrano che più è alta la pressione rispetto ai valori ottimali e più aumenta il rischio di futuri infarti, ictus, patologie vascolari, renali ecc.

2) Trigliceridi: si intende banalmente la quantità di grassi che circola nel torrente circolatorio, questi possono essere usati per produrre energia, o per essere immagazzinati dentro agli adipociti come riserva energetica.

Valori di trigliceridi nella norma sono considerati inferiori ai 150 mg/dL, i soggetti con valori superiori si sono dimostrati più a rischio di morte per tutte le cause rispetto ai soggetti con valori nella norma.

3) Colesterolo HDL: si tratta di particelle che trasportano il colesterolo dal sangue al fegato, dove poi questo viene usato per diverse funzioni.

Bassi livelli di HDL ( < 40 mg/dL negli uomini, < 50 mg/dL nelle donne) nel sangue sono riconosciuti come un importante fattore di rischio per le malattie cardio-circolatorie, per questo motivo il colesterolo HDL è più comunemente conosciuto come “colesterolo buono”.

4) Circonferenza vita: Questo parametro lo puoi misurare anche in autonomia, ti basterà posizionare un metro a metà strada tra la parte superiore della cresta iliaca e l’ultima costa, sostanzialmente qualche centimetro sopra all’ombelico.

La circonferenza vita è una misura antropometrica che dipende dalla quantità di grasso addominale, un tipo di grasso pro-infiammatorio che, se in eccesso, aumenta il rischio di incorrere in problemi cardio-vascolari.

I valori ideali di circonferenza vita sono rispettivamente < 102 cm negli uomini e < 88 cm nelle donne.

5) Glucosio a digiuno: per glucosio a digiuno si intende la concentrazione di glucosio nel sangue dopo un periodo di digiuno, tipicamente alla mattina.

Il glucosio è la principale fonte energetica del nostro organismo, ma quando questo è in eccesso, come ad esempio nei casi di pre-diabete, può essere trasformato in grasso ed immagazzinato all’interno delle cellule, oppure può rimanere all’interno del torrente circolatorio dove svolge una funzione pro-infiammatoria.

Valori ottimali di glucosio a digiuno non dovrebbero superare i 110 mg/dL di sangue, valori superiori sono da considerare un pericoloso fattore di rischio per il diabete di tipo 2.

Perchè è importante tenersi monitorati?

Se per caso non rispetti 3 o + dei cinque parametri appena presentati, ti trovi in una condizione di SINDROME METABOLICA, ma tranquillo, sei in buona compagnia!

Oggi è infatti stimato che il 25% delle persone a livello globale si trovano in questo stato, mentre in America la percentuale sale al 35%.

Riuscire a riconoscere questa condizione è molto importante perchè significa che sei sulla strada giusta per sviluppare almeno una delle patologie croniche più diffuse oggi: malattie cardio-vascolari, neuro-degenerative, diabete e cancro.

Per fortuna gli esami del sangue ci consentono di individuare il problema prima che questo si manifesti in forme più gravi.

Ci tengo a specificare però, che non serve aspettare di avere 1,2 o 3 parametri fuori dai valori ottimali prima di intervenire attraverso i tre strumenti più potenti che hai a disposizione (attività fisica, nutrizione e sonno); mettiamo caso che fai gli esami e risulta ad esempio una pressione sanguigna massima di 115 mmHg ed i trigliceridi a 140 mg/dL, in questo caso si tratta già di una situazione al limite che se non trattata, ti porterebbe piano piano silentemente a sviluppare la sindrome metabolica.

In questo caso si dovrebbe già pensare di modificare una delle tre armi che hai a disposizione, attività fisica e nutrizione in particolar modo costituiscono un potente arsenale a tua disposizione, ma non sottovalutare il potere del sonno, ci sono diversi studi che dimostrano come la deprivazione di sonno (< 6 ore a notte) e le apnee notturne siano associate ad un aumentato rischio di sindrome metabolica.

Grazie del tuo interesse.

Al prossimo articolo e non dimenticare mai che…

Il benessere che meriti ti sta aspettando!

Matteo

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